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Casa e giardino

Come combinare piante diverse in giardino? Le regole d’oro da seguire

Piante diverse in giardino

Combinare piante diverse in giardino è l’arte di creare armonia tra forme, colori e altezze. Non si tratta solo di gusto personale, ma anche di equilibri visivi e naturali da rispettare.


Combinare piante diverse in giardino è una sfida affascinante, un gioco di incastri tra estetica e natura. Non basta scegliere le piante che piacciono di più o che promettono fioriture spettacolari. Ciò che davvero conta è come queste convivono tra loro, nel tempo e nello spazio. Si crede spesso che basti piantarle in ordine sparso per ottenere un effetto “naturale”. Ma l’equilibrio non è caos: ogni scelta, dal colore delle foglie alla forma dei fiori, racconta qualcosa e influenza l’insieme.

È interessante notare come la tradizione inglese della bordura abbia portato a considerare questo accostamento di piante come una vera forma d’arte. Una bordura ben fatta riesce a sorprendere in ogni stagione, anche senza bisogno di fiori appariscenti. Ma quali sono le regole non scritte (e qualcuna anche scritta) per non sbagliare? Si può creare qualcosa di bello anche in spazi piccoli, con poche piante? E soprattutto: serve per forza essere esperti?


Con qualche accorgimento, qualche osservazione in più e un pizzico di pazienza, si possono ottenere risultati sorprendenti. E magari scoprire che ciò che sembrava un errore si trasforma nell’elemento più interessante del giardino.

Rispettare proporzioni, altezze e volumi: il segreto della profondità

Una delle prime cose da osservare è l’altezza delle piante. Disporle senza un criterio può appiattire la composizione, mentre giocare con le altezze crea movimento e profondità. La regola più semplice (ma anche la più trascurata) prevede che le piante più alte stiano sullo sfondo, mentre quelle più basse vadano davanti. Così facendo, lo sguardo si muove liberamente e l’intera aiuola sembra più ampia e ariosa.

Però non è solo questione di centimetri. Anche il portamento conta: alcune piante, pur basse, si allargano molto, altre restano compatte e dritte. Un buon accostamento tiene conto di queste differenze. Le piante compatte danno stabilità alla composizione, quelle più scomposte o morbide aggiungono movimento. In fondo, è come se alcune piante recitassero un ruolo principale e altre facessero da comparse. Ma tutte, se ben distribuite, servono alla scena.


Il consiglio? Immaginare che il tempo scorra in modo diverso tra le prime file e quelle più lontane: davanti, le fioriture si susseguono più velocemente; dietro, si punta su piante più stabili e longeve.

Accostare foglie, colori e texture: non solo fiori

Spesso si scelgono le piante per i fiori, ma nel tempo sono i fogliami a dominare la scena. Foglie larghe o strette, lucide o opache, verdi o grigio-blu: ogni dettaglio cambia la percezione dell’insieme. Accostare foglie diverse aiuta a dare ritmo e carattere al giardino, anche quando i fiori non ci sono.


Alcune combinazioni funzionano proprio perché contrastano tra loro:

  • Foglie nastriformi con forme a cuore o palmate
  • Colori pieni accanto a variegature leggere
  • Texture piumose contro superfici lisce e lucide
  • Toni freddi come il grigio o il blu accanto a verdi caldi e giallastri

Un esempio? L’accostamento tra Farfugium japonicum e Asparagus meyeri crea un effetto molto ricco solo con i fogliami: nessun fiore, eppure il colpo d’occhio è garantito.


E poi ci sono i blocchi di colore, sempre più usati per dare impatto visivo. Masse compatte di una stessa varietà, con fioriture o foglie evidenti, interrotte da elementi più leggeri o neutri. Il segreto sta nel dosare: troppo colore rischia di stancare, ma usato bene è un colpo sicuro.

Dinamismo e contrasti: il trucco delle forme e dei movimenti

Un giardino statico è un giardino che annoia. Ecco perché si parla spesso di combinare piante ferme e piante mosse. Le prime sono quelle con portamento dritto e compatto, che danno struttura e ordine. Le seconde, invece, si muovono al vento, si piegano, escono dai bordi. Le graminacee ornamentali, ad esempio, sono perfette per aggiungere quel tocco “vivo” anche nelle aiuole più formali.

Altro trucco spesso usato dai giardinieri esperti è accostare forme simili con colori diversi. Due arbusti dalla stessa sagoma possono diventare complementari se differenziati dal colore del fogliame o dalla fioritura. Tra l’uno e l’altro, si può intercalare qualche pianta a fiore leggero o con portamento più libero, per evitare l’effetto blocco.

Infine, un dettaglio da non dimenticare: nella parte più vicina all’osservatore, ovvero le prime file, si possono osare varietà più effimere ma vistose. Annuali, bulbose, fioriture stagionali… tutte queste piante, pur se temporanee, servono a dare il colpo d’occhio e possono essere facilmente sostituite.

Il bello del giardinaggio è proprio questo: nulla è statico, tutto cambia. E spesso i risultati migliori arrivano da accostamenti inaspettati, nati per caso o da un errore di calcolo.

Come combinare piante diverse in giardino

Per chi ama sperimentare, ogni angolo del giardino può diventare una piccola scena in continua evoluzione. Basta lasciarsi guidare dall’osservazione, provare con leggerezza e accettare che in natura, a volte, è l’imperfezione a rendere tutto più affascinante.

foto © stock.adobe


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