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Turismo

Mohenjo-daro: la città di 4.500 anni che il mondo ha dimenticato

Sei mai rimasto affascinato da una civiltà che sembra uscita da un romanzo di fantascienza, ma che ha davvero solcato la terra oltre 4.000 anni fa? Benvenuto a Mohenjo-daro, uno dei centri urbani più sorprendenti del passato. Eppure, nonostante la sua grandezza, quanti oggi ne conoscono davvero la storia?

Mohenjo-daro la città di 4.500 anni
Mohenjo-daro la città di 4.500 anni

Quando si parla di antiche civiltà, vengono subito in mente l’Egitto e la Mesopotamia. Ma c’è un altro nome che merita un posto tra i giganti: Mohenjo-daro. Questa città della Valle dell’Indo, sviluppatasi tra il 2500 e il 1700 a.C., contava circa 40.000 abitanti e presentava una struttura sociale e urbana così evoluta da sembrare quasi fuori tempo.

E pensa che tutto questo accadeva quando in molte parti del mondo si viveva ancora in capanne di legno e fango. Alcuni studiosi ritengono che il livello di pianificazione urbana raggiunto fosse paragonabile, sotto certi aspetti, a quello delle città romane, se non addirittura superiore per certi dettagli idraulici.


Mohenjo-daro: la città antica con fognature e mattoni standard

Incastonata lungo il corso del fiume Indo, nell’attuale Pakistan, Mohenjo-daro non era solo strategicamente ben posizionata, ma anche incredibilmente moderna per l’epoca. L’accesso diretto all’acqua garantiva raccolti abbondanti e un sistema agricolo ben organizzato. Ma è l’impianto urbano a lasciare a bocca aperta: strade perfettamente allineate, edifici costruiti con mattoni tutti uguali (già, proprio standardizzati!) e un sistema di gestione dell’acqua da fare invidia a molte città moderne.


Immagina una città del 2000 a.C. con bagni privati in ogni casa e pozzi sia pubblici che domestici. Troppo bello per essere vero? Eppure, era la normalità a Mohenjo-daro. Persino le acque reflue venivano smaltite tramite canali sotterranei, evitando la contaminazione e migliorando la qualità della vita. Un dettaglio che la dice lunga sul senso pratico e l’ingegno di questa antichissima popolazione.

Uno dei simboli più affascinanti del sito è il cosiddetto Bagno Grande: una vasca rettangolare di circa 12×7 metri, probabilmente usata per riti di purificazione collettiva. Non era solo un luogo funzionale, ma anche simbolico, carico di significato spirituale. E pensare che in tante culture antiche l’igiene era un concetto ancora lontano!

Il mistero di Mohenjo-daro: cos’è successo davvero?

Ma perché una città così avanzata è stata abbandonata? Qui inizia il vero enigma. Intorno al 1700 a.C., Mohenjo-daro viene improvvisamente lasciata al suo destino. Nessuna traccia di guerre, nessun segno di invasioni. Solo silenzio.


Le teorie non mancano, alcune più plausibili, altre decisamente ai confini della realtà. Si parla di cambiamenti climatici, inondazioni, o di un possibile collasso sociale. Ma c’è chi ipotizza addirittura un evento di tipo nucleare. Sì, hai letto bene. Alcuni resti umani rinvenuti presentano livelli anomali di radioattività e segni di carbonizzazione, come se fossero stati colpiti da un’esplosione improvvisa.

Fantascienza? Forse. Ma il mistero resta, alimentato anche dal nome della città, che significa “monte dei morti”. Un nome che non fa che aumentare i brividi lungo la schiena.


Tecnologia, arte e commercio: un mix sorprendente

Mohenjo-daro non era solo infrastrutture e ingegneria. Era anche un vivace centro culturale e commerciale. Dai suoi scavi sono emersi gioielli, statuette e ceramiche finemente lavorate, che testimoniano una raffinata arte artigianale. E non solo: questi oggetti venivano scambiati con civiltà lontane come la Mesopotamia e l’attuale Oman.

Incredibile pensare a una rete commerciale internazionale già attiva millenni fa, no? Le difese contro le inondazioni, come le piattaforme elevate, dimostrano inoltre una grande consapevolezza ambientale e capacità di adattamento. Una città che, per molti versi, pareva già proiettata nel futuro.


Mohenjo-daro oggi: un sito fragile da proteggere

Dal 1980, Mohenjo-daro è entrata nella lista dei patrimoni dell’umanità UNESCO, diventando meta di studiosi e curiosi da tutto il mondo. I resti visitabili mostrano ancora la distinzione tra città alta e città bassa, con templi, case, mercati e aree pubbliche ben riconoscibili. Un tuffo nel passato, ma con un occhio molto attuale.

Il problema? La fragilità. Le inondazioni del 2022 hanno colpito duramente l’area, mettendo in pericolo strutture già compromesse dal tempo. La conservazione del sito è oggi una sfida urgente e complessa. Ogni visita, ogni studio, ogni intervento deve tener conto di questo delicato equilibrio.

Mohenjo-daro

Chi ha la fortuna di passeggiare tra le rovine di Mohenjo-daro non vede solo pietre antiche, ma respira il battito di una civiltà che, per quanto remota, ha ancora tanto da raccontare. E forse, chissà, anche qualche segreto da svelare.

foto © stock.adobe


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