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Turismo

Storia e segreti delle ziggurat in Iraq, tra astronomia e spiritualità

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Le ziggurat dell’Iraq sono monumenti affascinanti che raccontano la storia delle prime grandi civiltà. Costruite migliaia di anni fa, continuano a incuriosire archeologi e studiosi per i loro significati religiosi e astronomici.


Le ziggurat mesopotamiche non sono solo imponenti edifici, ma sono anche un collegamento diretto con un passato ricco di mistero e saggezza antica.

Nel cuore dell’antica Mesopotamia, oggi Iraq, le ziggurat svettavano come simboli di potere e spiritualità. Questi monumenti, considerati le prime piramidi al mondo, erano costruiti con un design a gradoni e servivano come templi dedicati alle divinità. Tra tutte, la ziggurat di Ur si distingue per la sua imponenza e il suo significato storico. Gli allineamenti astronomici e la struttura unica hanno fatto nascere numerose teorie sul loro utilizzo e simbolismo.

Le origini delle ziggurat e il loro significato spirituale


Le prime ziggurat risalgono a circa il III millennio a.C., rappresentando un punto di riferimento per le civiltà sumere. La più celebre è la ziggurat di Ur, costruita per onorare Nanna, il dio della Luna. Questo edificio era più di un semplice tempio: rappresentava un punto di contatto tra terra e cielo, un luogo dove i sacerdoti potevano avvicinarsi alle divinità e interpretare i segnali celesti.

Le ziggurat erano caratterizzate da una base rettangolare e piani a gradoni, con scale monumentali che conducevano al piano più alto. Ogni livello era simbolico: il piano più basso rappresentava la terra, mentre il più alto era destinato agli dei. Con il passare del tempo, questi edifici divennero centri di studio astronomico e di osservazione, unendo la devozione religiosa alla scienza nascente.

La ziggurat di Ur: struttura e dettagli

La ziggurat di Ur è uno degli esempi più significativi. Costruita con mattoni di fango e tenuta insieme nella parte inferiore dal bitume e in quella superiore dalla malta, la struttura misurava originariamente 26 metri di altezza, anche se oggi è più bassa a causa dell’erosione. La sua base, di 63×42 metri, si ergeva visibile per chilometri.


Le scale, tre in totale e composte da cento gradini ciascuna, erano progettate per creare un legame armonioso tra i piani. Mentre le due laterali erano riservate ai civili, la scala centrale poteva essere percorsa solo dai sacerdoti, sottolineando l’importanza di questi ultimi nella società sumera. La parte superiore ospitava un tempio dedicato al culto di Nanna, dove si svolgevano cerimonie sacre e osservazioni astrali.

Allineamenti astronomici e teorie

Oltre alla loro imponenza architettonica, le ziggurat erano costruite con una conoscenza precisa degli allineamenti astronomici. Gli studiosi hanno ipotizzato che la ziggurat di Ur e altre strutture simili fossero usate come osservatori. Questi edifici non erano soltanto luoghi di culto, ma servivano a studiare le stelle e i movimenti planetari.

Questa teoria si basa su alcune caratteristiche chiave:

  • Posizionamento preciso rispetto ai punti cardinali.
  • La possibilità di osservare il cielo senza ostacoli, data la loro altezza.
  • L’uso delle ziggurat come strumenti per prevedere fenomeni celesti e stagionali, importanti per l’agricoltura.

Le iscrizioni cuneiformi ritrovate durante gli scavi archeologici del sito di Ur confermano che la connessione con l’astronomia era una parte integrante della vita dei sacerdoti e della popolazione.


Gli scavi e le scoperte archeologiche

Le prime esplorazioni del sito di Ur risalgono al XVIII secolo, quando furono portati alla luce cilindri di terracotta con iscrizioni cuneiformi. Secondo gli esperti, questi reperti appartenevano a Nabonido, l’ultimo re di Babilonia. Le iscrizioni offrono preziose informazioni sul restauro e l’importanza della ziggurat, testimoniando il suo valore sacro e storico.

Durante gli scavi più recenti, sono stati rinvenuti dettagli sulle tecniche costruttive e sui materiali utilizzati, rivelando l’abilità degli antichi costruttori.

Visita oggi la ziggurat di Ur: tra storia e difficoltà

La ziggurat di Ur è oggi accessibile ai turisti, ma solo pochi hanno avuto il privilegio di visitarla. La regione, infatti, manca di infrastrutture turistiche adeguate e si trova nei pressi di una base militare, rendendo le visite difficili.

Per chi riesce a raggiungerla, la ziggurat offre un’esperienza unica:


  • Un tuffo nella storia millenaria della Mesopotamia.
  • Una connessione con un luogo dove l’uomo cercava di avvicinarsi al divino.
  • Un panorama mozzafiato, che offre uno scorcio di quello che poteva essere la vita nell’antica Ur.

Visitarla significa immergersi in un mondo dove scienza, religione e architettura si univano in un equilibrio perfetto, testimoniando l’ingegno e la profonda spiritualità della civiltà sumera.

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Le ziggurat dell’Iraq, e in particolare quella di Ur, continuano a essere un enigma affascinante e una finestra sulla più antica civiltà del mondo. Simbolo di devozione e scienza, queste strutture rappresentano un ponte tra passato e presente, raccontando storie di un popolo che sapeva guardare oltre l’orizzonte e verso le stelle.

Foto © Stock.adobe


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