Le stufe pirolitiche sono un’alternativa ecologica ed efficiente alle tradizionali stufe a legna. Scopri come funzionano e perché convengono davvero.
Il riscaldamento domestico è un tema sempre più discusso, soprattutto per chi cerca soluzioni efficienti e sostenibili. Tra le opzioni emergenti c’è la stufa pirolitica, un sistema innovativo che offre numerosi vantaggi rispetto alle classiche stufe a legna o a pellet. Grazie alla pirolisi, un processo che sfrutta la decomposizione termochimica in assenza di ossigeno, questa tecnologia permette di ottenere un rendimento elevato e un impatto ambientale ridotto. In molti paesi, soprattutto nelle regioni fredde dell’Europa, le stufe pirolitiche sono già molto diffuse. Tuttavia, in Italia sono ancora poco conosciute, nonostante il loro alto risparmio energetico e la possibilità di utilizzare diversi tipi di biomasse come combustibile. Ma come funziona esattamente una stufa pirolitica? E quali sono i vantaggi concreti che la rendono più conveniente di una stufa tradizionale?
Come funziona una stufa pirolitica
La stufa pirolitica sfrutta un processo chiamato pirolisi, che avviene quando una biomassa viene riscaldata in assenza di ossigeno. In questa fase si producono gas combustibili che vengono poi bruciati, generando un’energia superiore rispetto a una normale stufa a legna o a pellet.
A differenza di una stufa tradizionale, che disperde una parte dei gas di combustione attraverso la canna fumaria, la stufa pirolitica utilizza anche questi gas, ottenendo una combustione più completa ed efficiente. Il calore viene accumulato nella struttura della stufa e rilasciato gradualmente, garantendo un riscaldamento costante per diverse ore dopo lo spegnimento.
Un’altra caratteristica interessante è la riduzione degli scarti: il residuo solido della combustione è quasi nullo, e l’unico prodotto rimasto è il biochar, un tipo di carbone vegetale riutilizzabile come fertilizzante.
I vantaggi della stufa pirolitica
Rispetto a una stufa tradizionale, la stufa pirolitica offre numerosi vantaggi che la rendono una scelta più conveniente e sostenibile nel lungo periodo. Vediamo quali:
- Alta efficienza energetica: la combustione della biomassa e dei gas di scarto consente un rendimento fino al 95%, rispetto al 30% delle vecchie stufe a legna.
- Minore impatto ambientale: grazie alla combustione completa, le emissioni di fumo e sostanze nocive sono drasticamente ridotte.
- Maggiore autonomia: una singola carica di combustibile può garantire calore per 8-10 ore, riducendo la necessità di continue ricariche.
- Versatilità nei combustibili: puoi utilizzare pellet, cippato, legna, ma anche gusci di frutta secca, vinaccia e perfino fondi di caffè trasformati in pellet.
- Indipendenza energetica: non necessita di elettricità, quindi può essere utilizzata anche in zone isolate o in caso di blackout.
Quanto costa e quali sono le opzioni disponibili
Se stai valutando l’acquisto di una stufa pirolitica, ti sarai chiesto quale sia il costo e quali opzioni hai a disposizione. Il prezzo varia in base al tipo di stufa e al livello di personalizzazione. Per avere un’idea più chiara, ecco le fasce di prezzo più comuni:
- Stufa artigianale su misura: progettata e realizzata sul posto, con un costo che varia tra 4500 e 6000 euro.
- Stufa standardizzata: modelli predefiniti con meno personalizzazioni, che costano tra 3000 e 3500 euro.
- Stufa autocostruita: se hai manualità e segui un corso pratico, puoi costruirla da solo, pagando solo il costo dei materiali e del progetto.
Investire in una stufa pirolitica significa non solo risparmiare sui consumi, ma anche optare per una soluzione più ecologica e durevole nel tempo.
foto © stock.adobe